Le arti nascono dalla necessità di costruire senso per un animale – l’uomo – troppo complesso per muoversi nell’esistenza rispondendo soltanto a dei codici istintuali.
Stretti e complessi intrecci di intelligenza emotiva e cognitiva, insieme all’uomo le arti si sono evolute, diventando via privilegiata d’accesso all’espressione e all’identificazione di processi personali e sociali, ai quali consentono sempre un approccio ricco, approfondito e in continuo divenire.
Le arti sono quindi preziosi strumenti di “fioritura” umana, individuale e collettiva, che – nella fruizione e nella pratica – approfondiscono, valorizzano e fanno evolvere la vita emotiva e relazionale, la comunicazione, la cultura e i processi sociali.
Al centro dell’attività associativa c’è il desiderio di mettere questi strumenti a disposizione di un’utenza trasversale e inclusiva dei non addetti ai lavori e dei non esperti, come opportunità di crescita umana e professionale negli ambiti in cui è meno accessibile, in quelli in cui può accompagnare un processo di maggior autodeterminazione e benessere e nell’ambito delle professioni non artistiche, dove può migliorare le competenze relazionali e creative.
Vogliamo valorizzare le arti promuovendone la conoscenza e l’impiego come energie rinnovabili e sostenibili (risorse che non esauriscono e che si moltiplicano attraverso la trasmissione fra persone).
Arte, formazione e cura hanno in comune un principio di trasformazione ed evoluzione che – nella loro unione – prende in considerazione l’uomo nell’interezza delle sue necessità. Lavorano in sinergia e in un’ottica di interscambio fra aree di intervento.
Questi sono temi importanti sempre e necessari oggi: la complessità del mondo contemporaneo, porta in sé una forte componente di smarrimento e difficoltà a “costruire senso”, con possibili ricadute negative sulla qualità della vita individuale e collettiva.
In una società che ha portato all’estremo il ruolo dell’immaginario riducendolo spesso all’insignificanza a causa del suo utilizzo a scopi commerciali e del sovraccarico comunicativo, l’arte può farsi antidoto attraverso la capacità di ascoltare e restituire con autenticità quel che accade all’uomo, ridare valore alla fondamentale dimensione dell’immaginario e diventare fonte di riflessione e ricucitura a servizio di un possibile nuovo orizzonte culturale, sociale e ambientale.
Gli obiettivi di “è” sono:
1) Promuovere la fruizione e la pratica artistica come strumento:
- di promozione dell’educazione non formale, basata sull’esperienza e sulle dinamiche di relazione;
- di promozione della salute, grazie alle risorse di introspezione, comunicazione, condivisione e trasformazione che è in grado di attivare;
- di sviluppo emotivo e cognitivo nell’educazione di bambini e adolescenti;
- di apprendimento nella formazione continua e permanente degli adulti;
- per valorizzare capacità e risorse di persone diversamente abili o che vivono in condizioni di fragilità e marginalità, e delle loro famiglie;
- di maggior autoconsapevolezza, autodeterminazione, benessere e di mediazione nella relazione terapeutica, in un’ottica di umanizzazione delle cure;
- per favorire una cittadinanza attiva a livello locale e globale;
- di sostegno al dialogo interculturale e intergenerazionale.
2) Favorire la realizzazione di progetti artistici, con particolare attenzione a quelli dal basso, outsider e underground, creando opportunità fuori da logiche di mercato e dinamiche elitarie per contribuire alla sostenibilità delle creatività indipendenti.
3) Promuovere il dialogo fra l’ambito della ricerca, produzione e formazione artistica a quelli delle scienze umane, della filosofia e della pedagogia, della psicologia, della medicina e delle scienze naturali e tecniche, affinché si contribuisca a una condivisione virtuosa dell’approccio all’uomo nella sua dimensione bio-psico-sociale.
4) Fare rete con altre realtà affini o complementari, per ampliare le occasioni di diffusione delle pratiche artistiche nella società come chiave per un arricchimento culturale e per un miglioramento della qualità della vita e delle relazioni umane.
The arts arise from the need to build meaning for an animal – man – too complex to move in existence by responding only to instinctual codes.
Tight and complex intertwining of emotional and cognitive intelligence, together with man, the arts have evolved, becoming a privileged way of access to the expression and identification of personal and social processes. The arts permit a rich and in-depth approach in continuous development.
The arts are therefore precious instruments of human, individual and collective “flowering” which – in their use and practice – deepen, enhance and evolve the emotional and relational life, communication, culture and social processes.
At the center of our activity lays the desire to make these tools available to a transversal and inclusive user of non-experts, as an opportunity for human and professional growth in areas where it is less accessible. In those areas in which it can accompany a process of greater self-determination and well-being, and in the non-artistic professions, where it can improve relational and creative skills.
We want to enhance the arts by promoting their knowledge and use as renewable (resources that do not exhaust) and sustainable (which are transmitted and multiplied through people) energy.
Art, training and care have in common a principle of transformation and evolution which – in their union – takes a person into consideration in the entirety of her needs.
These are important issues that are always and necessary today: the complexity of the contemporary world brings with it a strong component of loss and difficulty in “building meaning”, with possible negative repercussions on the quality of individual and collective life.
In a society that has taken the role of the imagination to the extreme, often reducing it to insignificance due to its use for commercial purposes and the communication overload, art can become antidote through the ability to listen and return with authenticity what happens, to restore value to the fundamental dimension of the imaginary and to become a source of reflection at the service of a possible cultural, social and environmental “renaissance”.